La depressione: sintomi e approccio corretto
- Autore: GAGGERO ROBERTO
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- 12 dic, 2017
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È il grande male invisibile del nuovo secolo, talmente invisibile che molte persone non si rendono nemmeno conto – o semplicemente fanno fatica ad ammettere – di soffrirne.
La depressione causa molte più vittime di quanto si è abitualmente inclini a pensare e colpisce trasversalmente anche le persone affettivamente più vicine al malato.
A ciò si sommano la riprovazione sociale e l’incapacità di molti individui di comprendere le reali ragioni di tale patologia.
Uno dei pericoli latenti della depressione è proprio questo: la difficoltà, da parte degli individui che non ne soffrono, nello stabilire una forma di empatia con chi invece è costretto a conviverci.Depressione e adolescenza
Una delle età più delicate da questo punto di vista è l’adolescenza. In questa fase della crescita la depressione può manifestarsi in maniera tanto repentina quanto violenta.
Il lutto derivante dall’abbandono dell’infanzia – età dominata dalla spensieratezza e dal senso di onnipotenza – le alterazioni ormonali e le modifiche morfologiche e funzionali del corpo (insorgenza della pubertà, cambio della voce), combinati con una riscrittura della cartografia relazionale dell’individuo (cambio di scuola, amici che si perdono, fidanzati o fidanzate che si affacciano all’orizzonte, genitori che non si relazionano più come un tempo, o che magari dedicano più attenzioni a un fratello minore), possono determinare un senso di mancanza di controllo e di governo sulla propria esistenza.
Questo combinato disposto di eventi rappresenta uno dei terrapieni più comuni per l’insorgenza di fenomeni depressivi in età puberale o negli anni immediatamente successivi.Come si manifesta la depressione adolescenziale
In questa fascia di età, la depressione presenta una sintomatologia ben precisa.
Di seguito, alcune delle manifestazioni più comuni:
- Apatia e scarsa motivazione verso qualsiasi
attività, anche quelle un tempo particolarmente gradite;
- Ciclicità di gesti, abitudini e comportamenti nel
corso della giornata e lungo un numero consistente di giornate;
- Disinteresse e impaccio nei confronti dei rapporti
sociali;
- Diminuzione drastica del profitto scolastico, fino
al ritiro dagli studi;
- Progressivo ritiro sociale e rifiuto di uscire.
Come uscirne?
In adolescenza come in qualsiasi altra età, la depressione è una sorta di spirale verso il basso che rischia di trascinare a fondo non solo la persona che ne è affetta, ma anche i suoi affetti più prossimi.
Il primo passo verso un recupero psicologico e sociale del soggetto deve essere necessariamente il dialogo. Ma questo deve essere condotto secondo determinati criteri.
L’adolescente depresso deve riconoscere nell’interlocutore una persona in grado di attribuire ai suoi sentimenti e alle sue emozioni una dignità e un peso specifico. Troppo spesso la persona depressa sente attorno a sé un’aria di scarsa considerazione e di minimizzazione della sua patologia: per uscire dal suo isolamento deve percepire sincera empatia e comprensione.
Nei casi più gravi, quando il semplice dialogo con genitori, parenti e amici non si rivela sufficiente, il soggetto affetto da depressione deve essere affidato alle cure di un professionista, psicologo o neuropsichiatra infantile, in grado di individuare le radici del suo malessere e di aiutarlo a estirparle per poi riprendere il suo naturale percorso di crescita.